Domenica 21 settembre 2025, il Regno Unito fece un passo storico riconoscendo formalmente lo stato della Palestina. Il primo ministro Keir Starmer ha definito la mossa uno sforzo cruciale per far rivivere la speranza sbiadita di una soluzione a due stati e preservare la possibilità di una pace duratura in Medio Oriente. La decisione, a seguito di annunci simili dal Canada e dall'Australia, segnala un notevole cambiamento nella politica estera britannica. \ R \ n \ r \ n il riconoscimento era ampiamente previsto. A luglio, Starmer ha avvertito che se Israele non avesse fatto progressi verso un accordo di pace a lungo termine, incluso concordare un cessate il fuoco a Gaza e fermare l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania-il Regno Unito avrebbe agito. I funzionari hanno sottolineato che la mossa non è intesa come punizione per Israele, ma piuttosto come un modo per mantenere in vita la prospettiva di uno stato palestinese vitale in un momento in cui quella prospettiva appare più fragile che mai. Permette alla Gran Bretagna di firmare i trattati direttamente con il governo palestinese e aggiorna Husam Zomlot, rappresentante della Palestina a Londra, allo status di un ambasciatore completo. Con questo passaggio, il Regno Unito si unisce a più di 150 paesi che già riconoscono lo stato palestinese. Sono stati divisi. I leader palestinesi, tra cui sia l'autorità palestinese che Hamas, hanno accolto con favore l'annuncio. Israele lo condannò fortemente, descrivendolo come una "ricompensa per il mostruoso terrorismo di Hamas". Il governo britannico ha respinto tale affermazione, affermando che il riconoscimento è in realtà l'opposto della visione di Hamas e riafferma che le sanzioni sulle figure senior del gruppo rimarranno in atto. Tuttavia, molti osservatori notano che senza il sostegno di poteri chiave come gli Stati Uniti, è improbabile che il riconoscimento porti un cambiamento significativo sul terreno.
